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Quando parliamo di immagine corporea, facciamo riferimento all’insieme di idee, pensieri e rappresentazioni che ciascuno si crea rispetto a se stesso. L’immagine del nostro corpo è però qualcosa in più che una semplice fotografia interna, si riferisce anche alle nostre emozioni e ai nostri sentimenti rispetto ad esso.

Cosa provo verso di lui? Mi piace, non mi piace, mi trovo bene ad essere nei miei panni?

Gli aspetti appena indicati sono frutto della nostra storia, si creano grazie alle nostre esperienze, dapprima con i nostri genitori, per poi venir alimentate dai nostri amici e dalla società esterna.

Durane l’età adulta, la nostra fotografia interiore può trovare un rispecchiamento nel nostro partner e grazie a questo, permetterci di arricchirla in modo ancor più soddisfacente e gratificante.

Ma cosa succede se le esperienze rispetto al nostro corpo non sono buone? Se quando siamo bambini, non viene apprezzato, coccolato e amato?

La nostra fotografia interiore assumerà delle tinte meno accese, meno vivide e meno brillanti, creando un’insoddisfazione verso chi siamo e come siamo. Tale insoddisfazione non ci renderà felici e appagati, ma ci porterà a rincorrere modelli altrui e ad inseguire la ricerca della perfezione in modo triste e poco amorevole.

I diversi autori che si sono occupati di studiare l’immagine corporea, oltre a permetterci di capire come si crea la visione di noi, hanno permesso di comprendere come tale condizione non sia statica e immutevole, ma sia dinamica, flessibile e modificabile. La fotografia del nostro corpo può così essere nuovamente dipinta nel momento presente, avendo cura, di scegliere i colori più belli per noi…

Romina Frau - articolo bellezza
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